mercoledì 11 dicembre 2019

VILLAORBA - Vileuarbe

Chiesa di Sant'Orsola - 1338
Prendi una carta geografica moderna della Regione, traccia due linee perpendicolari, una sull'asse Udine-Pordenone, l'altra Tarvisio-Lignano Sabbiadoro ecco in quel punto d'incontro, nel mezzo della pianura friulana, trovi Villaorba placido paese rurale di poco meno di 600 abitanti. Non è caratteristico, non brilla per una natura sfolgorante, non è nemmeno bello ma la sua forza sta nella straordinaria comunità che lo abita o lo ha abitato e se l'è portato nel cuore.
Per l'origine del suo nome, i locali, scomodano un tipo iracondo e feroce, un certo Attila re degli Unni, il quale a metà del 400 è disceso dalla steppa fino al nostro mare bruciando e sterminando un po' quello che incontrava sulla sua strada. Eppure i residenti di Villa furono così fortunati da nascondersi e non essere visti dall'esercito del temibile condottiero, pertanto, in onore dello scampato pericolo, il nome fu modificato in Villaorba (Villa non vista). Meno poetica invece è l'ipotetica origine agreste del nome "Villa delle erbe", in onore dei boschi e dei prati ricchi di piante di vario tipo che crescevano nell'area prima dell'agricoltura intensiva e dei riordini fondiari. Su questo borgo si trovano molte informazioni storiche nei testi prodotti da Don Angelo Tam. A lui è intitolata la bibblioteca parrocchiale che ha sede presso la casa della gioventù nei pressi della piazza del paese, la quale, oltre a molti altri testi, contiene circa 60 opere dedicate a scrittori, scultori e poeti friulani.
Come dicevo il valore del luogo è dato dalle persone che si prodigano nel sociale, sia attraverso l'associazione ANA, sia attraverso la pro loco vileuarbe, che ogni anno organizza il consueto pardon da las masanetes, un evento culturale, sportivo e goliardico che celebra una tradizione di scambi commerciali con Marano Lagunare dalla fine del 1800 e ripresa in modo continuativo dal 1947; sia attraveso l'operato dei singoli o di gruppi organizzati che operano nel sostegno all'alcolismo e alle dipendenze, nelle attività sportive, musicali ed artistiche.

Las contes di una volte :

Sul tej a vivevin tre ochiutes, une un poc sturnide, une un ninin imberlade e la tierce cun tante voe di fa ben. In chel timp a girave voc che pa campagne al jere un lof. Alore las tre ochiutes si son costruides une cjase. La prime di fen, la seconde di stecs e la tierce di mur. Come ca pensavin ecco ca l'è rivat il lof a tucà ta prime cjasute : "Viergimi ochiute che se no ti moli un peet ca tu rivis fin a Meret" ... 

Che fine ha fatto il lupo e le oche ve lo racconto un'altra volta.

Info:
LIBRI :
-  Monumenti antichi della fede cristiana in Villaorba / Angelo Tam.

- Villaorba : dalla protostoria alla storia / Angelo Tam

- Silvio Olivo : le sculture

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