lunedì 6 luglio 2020

CELTIC HILLS il rock made in Forum Julii

Una band metal i Celtic Hills con un frontman ricco di carisma ed empio d'amore per una terra, quella friulana, che è motore ed ispirazione. Esempio calzante è la cruda Forum Julii uno spaccato storico che ci riporta all'epoca dei Longobardi e di una Civitaee Juliae sotto assedio. Correva l'anno 610 d.c. quando gli Avari, popolazione di origine mongola, li sconfisse e mise la città sotto assedio.


Forum Julii

THE TIME is PAST BUT THE MEMORIES REMAIN

A careful observer can see THE RUINS THE glorious battles of the succession of Kings

The weight of betrayal weighs like a stone on my heart

Il peso del tradimento pesa come una roccia sul mio cuore

everything that surrounds my kingdom

tutto ciò che circonda il mio regno

reminds me of you

mi ricorda te

A claw holds my heart

Un artiglio tiene il mio cuore

no blood is coming out, but tears of pain

non esce sangue, ma lacrime di dolore

You have not given any chance.

Non hai dato alcuna possibilità.

You have betrayed

Hai tradito

There is a river of tears and sorrow between us

C'è un fiume di lacrime e dolore tra di noi

and the bridge between the two sides

e il ponte tra i due lati

is the Devil's Bridge

è il ponte del diavolo

The cost of your treachery has been poured out all over the kingdom

Il costo del tuo tradimento è stato versato in tutto il regno

We fought many battles

Abbiamo combattuto molte battaglie

winning is not always easy

vincere non è sempre facile

Many friends have fallen fighting

Molti amici sono caduti combattendo

their souls will be tortured by your betrayal

le loro anime saranno torturate dal tuo tradimento

Forum Julii was lost because of you

Forum Julii è stato perso a causa tua

all our valleys are lost because of you

tutte le nostre valli sono perse a causa tua.

Riprende in “Avari Horn” l'argomento Jonathan Vanderbilt, chittarista, cantante e fondatore del gruppo,
utilizzando il testo medievale di Paolo Diacono per decrivere il dolore della battaglia.
Metal certo ma con qualcosa di profondo da raccontare, come le cicatrici lasciate sulle montagne friulane
dalla prima guerra mondiale che ritroviamo nel testo di “When The Snow Covers The Ground”.
Il ghiaccio si scioglie e portando alla luce i corpi di quei giovani soldati che diedero la vita per le loro
patrie.

La terra friulana che ancora ed ancora racconta ed ispira.
Dall'ipogeo celtico di Cividale alle trincee del percorso in memoria della Grande Guerra,
tutto lascia tracce.
La band recentemente ha firmato con una nota casa discografica la Elevate Recorsd e sono pronti per l'uscita del nuovo album Blood Over Intents - (Blood Flows Down)


Questo è l'esempio di come le radici e le tradizioni possano migrare e dare vita a qualcosa di eccellente. Un'altra eccellenza artistica dall'anime furlane.

sabato 27 giugno 2020

DANIELE BULFONE - LA SENSUALITA' OLTRE AL COLORE

Daniele Bulfone, classe 1972, nasce a Udine ed in Provincia vive e matura riempiendo gli occhi dei colori vividi che la natura e la vista sulla pianura dai colli sa dare.


La sua espressione artistica si scatena nella raffigurazione dei nudi sia maschili che femminili che lui vive come propri alter ego sulla tela per sua stessa ammissione.
Persona schiva, disponibile e socievole, riporta il suo carattere vivace anche nei colori accesi che usa per realizzare i lavori artistici.
Corpi monocromi che liberano la propria energia fuori dalla cornice come sfumature di essenza vitale più che semplici sfumature di colore.
Attualmente collabora con la galleria Merlino, bottega d'arte di Firenze presso cui espone in maniera permanente.

CONTATTI : bulfone.db@gmail.com










DOVE TROVARLO - PROSSIMI APPUNTAMENTI









domenica 29 marzo 2020

ANCORA UN'OCCASIONE - Piccola storia triste

Venne un tempo in cui Madre Terra chiamò a corte i suoi cavalieri.
La furia di Poseidone e la folgore di Zeus erano a sua disposizione. Typhoon, Bora e Mistral borbottavano impazienti nell'otre di Eolo mentre Efesto ribolliva in attesa del La.
Tutto era pronto, solo un cenno e sarebbe scoppiato l'inferno, tanto ferocemente, che Ade già pregustava il lauto bottino.
Apollo amava le sue creature più veneranti, ogni giorno se ne prendeva cura, sollevava il carro del Sole in cielo con gran fatica per scaldarli ed illuminarli. Così temendo per la loro nefasta sorte, chiese a Madre Terra un'occasione per sistemare le cose.
Ella acconsentì.
Liberò quelle piccole, subdole, mutevoli entità di sua invenzione lasciandole libere di agire indisturbate. 
Il piano funzionò, in breve tempo l'aria, l'oceano e la foresta ripresero a respirare. La natura rimise l'uomo al proprio posto. 
Un cartellino giallo, un monito, un avvertimento o chiamatelo come vi pare. Questo è quello che è stato concesso, un ultimo tentativo di RESPONSABILITA'.
Marco Mansutti Photo

giovedì 26 marzo 2020

SCRIVERE CON IL FUOCO INSIEME A MANOLA FRANCESCUTTI

Manola Francescutti è un'artista friulana classe 1987. E' cresciuta in una delle tante piccole frazioni che costellano la pianura, in una comunità piccola ma unita eppure incapace di sostenere l'unicità dei più giovani, costringendoli a profonde analisi introspettive, prove e riprove in cerca della propria identità. Ed è proprio con questo spirito di ricerca di se stessa che giovanissima decide di frequentare l'istituto d'arte Sello a Udine. Questa decisione la porta a scoprire la strada dell'arte, una strada che la entusiasma, la soddisfa e la rende felice. Si esprime con svariate tecniche pittoriche, sperimenta materiali diversi finchè comprende che la pirografia e la rittrattistica sono la sua nota armonica interiore. Il piccolo anatroccolo ribelle ed introverso è diventato un cigno appassionato. Voglio però lasciare che sia lei stessa a raccontarvi la sua storia.

 




     D : cosa ti ha portato alla pirografia?

R : Subito dopo le scuole superiori, sperimentavo le tecniche studiate come pittura ad olio, acquerello ecc. ma il continuo testare soggetti o tecniche diverse mi dava poca soddisfazione. Ero alla ricerca di qualcosa che mi trasmettesse un forte impatto emotivo, un benessere interiore e quindi una via artistica personale. Ero malcontenta e quasi frustrata da questa situazione. Un giorno, frugando tra gli scatoloni in soffitta, ho trovato un pirografo “da due soldi” e con la scusa di fare un regalo ad una coppia di persone per il loro anniversario di matrimonio iniziai la mia avventura. Mi misi al lavoro. Sarà stata la magia, sarà stato l’istinto, ma da quel giorno non ho più abbandonato questa via. Una cosa interessante e sicuramente da approfondire, pensai . Provai a incidere a fuoco diversi tipi di legno con diversi soggetti e prova dopo prova, questa tecnica mi entusiasmava sempre più. Anche adesso dico a me stessa che ha talmente tante sfaccettature che non finisco mai di imparare.

          D : cosa provi mentre lavori? 

R : Mentre lavoro provo diverse sensazioni. Quando la punta del pirografo tocca la superficie di un legno, tramite l’olfatto a volte si possono trovare quelli che sono i descrittori per il vino. Si sentono profumi dolici come la vaniglia, l’amarena, profumi intensi come il caffè, ..è incredibile. Talvolta alla vista mi stupisce la bellezza e l’unicità del segno che dalla punta esce talmente “colorato” che sembra proprio di lavorare con un pennino ad inchiostro. Il legno di ciliegio, ad esempio, al tocco rovente della punta del pirografo dà dei segni rossastri. Ogni tanto, mi fermo, guardo la pirografia che ho sott’occhio e sorrido, felice di come sta proseguendo il mio lavoro. Ovviamente non mancano le difficoltà, come quando devo preparare il supporto, il taglio della tavola, la piallatura, la levigatura… La fatica non è poca in quanto ogni singolo pezzo deve essere perfetto al tocco della mano e alla vista, per una buona riuscita del lavoro.

D : da dove prendi ispirazione?

R : Nel mio caso l’ispirazione non trova molto spazio e non è così importante quanto l’esperienza e la pratica. Ritengo che il mio lavoro sia più artigianale che artistico e dal mio punto di vista l’ispirazione è una cosa che viene da sola senza essere alimentata per forza da qualcosa. Stà a noi prenderla e seguirla. E comunque per me la gratitudine e l’apprezzamento delle mie realizzazioni da parte delle persone sono da sole motivo di soddisfazione e ispirazione per andare avanti.

D : dove vorresti arrivare da grande?

R : Da grande vorrei che questa mia passione diventasse il mio lavoro a tempo pieno, ma anche arrivare a far conoscere alle persone che si affacciano a questo mondo, le sensazioni, lo sforzo e l’impegno che ci sono dietro, per sensibilizzare di più il pubblico verso questa tecnica che secondo me è ancora considerata un’arte povera e non ha la visibilità che si merita.

martedì 24 marzo 2020

GEMONA UNA FENICE CHE RISORGE DALLE SUE ROVINE

foto dalla rete
Sono le 21:00 del 6 Maggio 1976 tra pochi secondi la terra comincerà a gridare, a gemere, a tremare rivoltando le sue viscere, la paura esplderà nell'animo delle persone, i muri cominceranno a cadere. E' iniziato il cambiamento, la trasformazione di una comunità ferita, straziata nel profondo che improvvisamente ricorda la sua storia gloriosa, la potenza ed il coraggio e mattone su mattone, pietra su pietra ricostruisce un borgo ed un'identità.
Anna Ciulla Photo
Oggi Gemona del Friuli risplende. Scalpita, freme, vive e gioisce di mille e più attività.

Lustro le danno le iniziative legate allo sport come il progetto Sportland con un gioiello come i mondiali di parapendio 2020 in programma.
La Glemmy '50 festival è una maratona estiva di eventi legati al mondo vintage, alle vespa, alla musica e non solo.

Il territorio è ricco di storia, tradizione, enogastonomia e di spiritualità.

Il rosone del Duomo è realizzato con una tecnica di pietra ritorta che obbliga a fare tre giri completi dell'intero disegno del opera stessa per poter ritornare al punto di partenza. Un simbolismo che evoca gli antichissimi legami con i rituali della chiesa di Alessandria e la Pasqua friulana che vede le sue radici nel paganesimo e nel mito di Galahad/Cristoforo.

Importante è il nuovo cammino di Sant'Antonio da Padova. Un percorso che si snoda su circa 170 Km e attraversa la pedemontana per giungere alla basilica del Santo.

Gemona ed il suo santuario, il più antico del mondo dedicato a Sant'Antonio sono il logico punto di partenza verso una nuova direttrice del ritrovamento di se stessi e della meditazione.






Il territorio è attivo anche nel sociale come l'attività della prima pro loco fondata già nel 1903.

Altre importanti info si possono reperire presso l'ufficio turistico

martedì 17 marzo 2020

PER UN BACIO ALL'ANIMA

Cade dagli occhi il tuo dolore
vorrei raccogliere quel dirompente grido silenzioso.
Ho paura.
Marco Mansutti Photo
Ho paura che il mio bacio di speranza
diventi bacio di morte.


 Allora non baciare il mio dolore,
non raccogliere le mie lacrime,
non tenere le mie mani.
Resta solo ad un metro da me, resta ad un pianeta da me
ma resta.
Solo allora
il mio dolore
non avrà più forza.
I miei occhi non ti vedranno ma il mio cuore saprà che ci sei.
                                                                       
                                                                                                                                       (Fabia Romano)

lunedì 16 marzo 2020

RACCONTI FRIULANI-GIULIANI 2020 : SELEZIONATO



Sono immensamente felice!

Il mio racconto inedito
 "MEMORIE DI UN PORCO DA POCHE MONETE"
è stato selezionato per entrare nell'antologia 2020 di Racconti friulani-giuliani, premio del concorso letterario promosso da Historia Edizioni.

Il racconto è ambientato in una Valvasone sospesa nel tempo dove verità e finzione giocano in equilibrio sul filo delle parole.

"Hei tu! Sì dico a te che fissi il vuoto da dieci minuti e fai roteare quel bicchiere con aria assorta; me la dài una grattatina al grugno? Tutta questa polvere mi irrita la ceramica e mi fa prudere tutto, fino alla coda. Non guardarmi con quel disappunto stampato in volto, non farti fregare dal mio aspetto dimesso, scolorito e sbeccato, non hai idea di chi io sia! Eppure un tempo ero la star, la mia pancia era sempre piena, ero ricolmo fino a scoppiare di ogni sorta di conio. Sono stato zeppo di Quattrini, Zecchini, Fiorini, un sacco di ini; Ducati, Carantani e poi Marchi, Franchi, Rubli, Lire di ogni taglio, metalli marchiati con le effigi di coronati di mezzo mondo e mezza storia, tutte stipate nella mia cavità addominale. I viandanti di tutto il globo conosciuto venivano a rinfrancarsi nel mio regno ed erano così soddisfatti, che al momento di pagare, mi rimpinzavano con il sorriso stampato in volto. Mai una volta ho pensato che fosse il vino a renderli così felici. Il guado sul Tagliamento qui vicino fu per lungo tempo il ponte di ghiaia tra due territori uguali eppure diversi; l'approdo dei barcaioli stazionava giusto in fondo al pontile, dall'altro lato del muro di porta. Il Valvasone aveva vinto alla lotteria della fortuna. Il borgo era ricco e vivace, la gente cantava, ballava per le vie mentre lavorava, non per alleviare la fatica, no, avevano il cuore sereno e la pancia piena. I giovani avevano grandi sogni e non li spaventava il domani, erano disposti a tutto perché consapevoli di poter realizzare ogni cosa. Li ascoltavo attento quando, con i boccali ricolmi rivolti al cielo, straripanti di candida schiuma, brindavano gioiosi pronunciando i migliori propositi prima di dare il la alle loro imprese. CONTINUA..."

domenica 15 marzo 2020

MESSAGGI, MESSAGGI D'AFFETTO, MESSAGGI CHE SPRONANO


Piano piano arrivano i commenti delle persone che hanno dedicato del tempo prezioso a leggere il mio romanzo. Le parole d'apprezzamento mi scaldano il cuore e mi spronano a proporre qualcosa di ancora più rifinito e studiato. Non so come dimostrare la mia riconoscenza, se non donadovi ancora dei momenti piacevoli.

mercoledì 4 marzo 2020

RECENSIONE DI COCCOLE TRA I LIBRI

RECENSIONI DAL WEB PRIME IMPRESSIONI



RECENSIONE DI EMANUELE SAPUPPO



RECENSIONE DI RISVOLTI DI COPERTINA

RECENSIONE DI VITTORIO SUTTO


Vittorio Sutto                                                                                    

gio 5 set 2019, 14:13

Un uomo  vuole scoprire il mistero che avvolge la sua vita. E scavando nei recessi delle sue memorie entra in un giardino magico e cerca la verità in un mondo evanescente che assume a tratti carattere di materialità sconvolgente. Alcune donne enigmatiche, un'azienda  importante che nasconde segreti inconfessabili, una storia al confine tra il surreale e lo scavo psicologico sono gli ingredienti di questo libro.
E' cosi che si presenta Fabia Romano al suo pubblico di lettori e alla critica con un  romanzo che è  allo stesso tempo  un messaggio onirico e  una rivisitazione delle sue letture, da  Franz Kafka a Dan Brown e Ken Follet.  
In qualche tocco anche la sapienza psicologica di alcuni maestri del fumetto internazionale, ma soprattutto lei, Fabia Romano, talentuosa narratrice che sa piegare le voci verbali ad un linguaggio mobile e leggero, che sa utilizzare il narrato con una tensione  quasi plastica .
Per essere un esordio...molto bene, si leggono in queste pagine le tante letture dell'autrice ma anche la sua perspicace e immediata capacità narrativa, per cui leggi il libro che scorre filato filato, senza pause, tanto ti coinvolge, con un retrogusto tra il poliziesco e lo psicologico.
Una scrittura immediata e una ricchezza di affreschi che ci lasciano osservare i protagonisti nella loro vivezza palpitante.
                                                                                                                                                         vito sutto

RECENSIONE DI STEFANIA MIOTTO

Recensione e commento critico di “La verità nel sangue” 

(Fabia Romano)




Stefania Miotto                                                                             

dom 8 set 2019, 21:03

Carissima, 
eccomi qui con la recensione e il commento: spero che tu possa rivederti in queste mie parole.
Un in bocca al lupo per la tua pubblicazione! 
Stefania

Una villa antica ma avveniristica, quasi magica, un antiquario interessante che la acquista all’asta su insistenza del suo migliore amico, la suspance che ti tiene incollato fino all’ultima pagina; è questo il romanzo, che non può essere definito come un classico giallo o thriller, di Fabia Romano dal titolo affascinante, misterioso ma anche distrattivo, ossia “La verità nel sangue”.
La storia si snoda attraverso una narrazione serrata che lascia uno spazio essenziale alle descrizioni che risultano nuove e mai banali. Fin dalla prima pagina, infatti, si incontra un lessico che definirei artistico, per esempio il piccolo paese è “incastrato” e il protagonista, Noel, racconta: “Cammino affondato nel cappotto fino alle orecchie, il berretto incastrato in testa e le mani nelle tasche in cerca di una parvenza di tepore che stenta a palesarsi.”
E che dire della descrizione del suo amico, che Noel definisce “Sempre pacato, calmo al limite del bradiprismo.” ma anche un maestro nel tirare pacchi tanto che “all'ultimo ha sfoderato dal suo miglior repertorio di scuse un devastante mal di denti.”?
Stupenda anche la descrizione a pagina 8, in cui si legge: “Entra il giudice, una donna senza età, né bella né brutta, con piccoli occhi furbi celati da spessi occhialoni bordati d'argento, una chioma voluminosa un tempo rosso fuoco oramai scolorita che invoca pietà e labbra piene colorate di ciclamino. Una tavolozza di colori che si completa con il pesante completo giacca pantalone animalier griffato e scarpe a stiletto nude.”
La villa, invece, viene presentata con l’audace figura retorica della personificazione, avvicinandosi a quella che, nel gergo della narratologia, viene definita “prosa lirica”. Eccola la “schiva signora, che prima ti lusinga e poi si ritrae, celando con cura le sue grazie. Mostra ninnoli luccicanti per accendere la curiosità, ma nasconde bene i suoi più preziosi tesori diventando inviolabile nel momento saliente”.
Interessanti anche le narrazioni a volte ironiche, altre drammatiche, sempre capaci di suscitare la simpatia dei lettori per il protagonista che, nel suo raccontare azioni quotidiane, usa termini desueti accostando, nello stesso periodo, attimi di ilarità ad attimi di paura e rabbia, come quando, riferendosi alla sua nuova casa, ossia la villa, esclama: “Ottimo direi, Villa Fantasma 1 – Noel 0.” Oppure, qualche pagina dopo: “Così resto solo a cercare i pezzi della mia ragione sparpagliati a destra e sinistra.” O, ancora, bellissima quell’immagine che si prefigura nella mente quando si legge: “Mi rotolo fuori vibrando in ogni porzione delle mie membra, la rabbia, lo sconforto, il terrore mi lasciano per una frazione di secondo come sospeso, poi un treno lanciato a tutta velocità mi investe alla bocca dello stomaco obbligandomi a rivoltare le viscere più profonde del mio essere.”
Nel complesso un lavoro piacevole e scorrevole, una trama che piacerà ai lettori che amano le storie misteriose in cui gli intrighi sono un ingrediente essenziale della struttura del testo.

martedì 25 febbraio 2020

FAGAGNA TRA CASTELLI, CICOGNE, ASINI E BUCHE ... MA DA GOLF

   Sulle splendide colline moreniche, arrocato in cima alla salita più impervia, alle spalle del borgo nuovo, come un silenzioso custode, riposa quel che resta dell'antico castello di orgine alto medievale. La nota storica lo vede in rovina già dal 1500 sotto il dominio veneziano ma questo nulla toglie alla romantica vista.

   Come il castello anche il cuore del borgo ha un viso medievale, piccole viuzze strette, alte mura di sasso, piazzette nascoste e poi la grande piazza centrale, nella quale dai primi del 1900 si tiene, ogni prima domenica di settembre, la tradizionale corsa degli asini.

   Non mancano di certo le tradizioni a Fagagna, la norcineria ed il formaggio sono un'arte antica che ancora brilla nelle gustose preparazioni e nel lustro della storica latteria sociale.

   Ci sono anche attività altamente culturali radicate al territorio, una nota di merito al Museo della tradizione contadina Cjase Cocél, centro didattico per l'infanzia e non solo. L'oasi faunistica Dei Quaidis che accoglie splendidi esempleri equini, meravigliose cicogne ed altri animali migratori e non in un contesto ambientale curato, tranquillo e piacevole.

   Per gli amanti dell'aria aperta e dello sport è importante ricordare il parco attrezzato del cjastelan ed il meraviglioso campo da golf a 18 buche del Villaverde resort & spa, attività privata che strizza l'occhio al benessere ed al lusso.

   Ci sono ancora ed ancora meraviglie da visitare, chiese con organi monumentali, palazzi settecenteschi di pregio, ma la cosa che io ho amato in assoluto è la bici. 


   Pedalare sulle colline limitrofe al borgo, immersi nel verde intenso, dove qualunque direzione prendi ti porta ancora ed ancora a scoprire nuove chicchè ricche di fascino, storia, tradizione e gusto. 


foto dalla rete

Riferimenti : Pro Loco Fagagna


Grazie a Gianpiero Pizzocaro per la bellissima foto del castello

giovedì 20 febbraio 2020

L'ARTE IN FVG VISTA DA ME - SELEZIONE 2019

Ci sono territori molto noti per la loro bellezza, l'impronta turistica, l'enogastronomia e la natura. Poi ci sono le gemme nascoste, quelle ostili all'invasione turistica ma che hanno un patrimonio intrinseco enorme e sconosciuto ai più. Piano piano cercherò di svelare queste gemme. Oggi trattiamo di arte, [Antonella Peresson, Elisabetta Sello, Giuseppina Di Franco, Stefano Passoni,Maria Grazia Comand, Antonio Fontanini, Simone Fantini, Sergio Marino], magari domani parleremo di frico. 
Buona visione.


Si ringraziano di cuore i Kismet
per avermi concesso l'uso del loro brano come colonna sonora.
E' vero sono di Rovigo ma a volte la contaminazione ci vuole.

martedì 11 febbraio 2020

FARE BENE CON LA CULTURA

La riflessione di oggi nasce dalla profonda necessità di raccontare a quante più persone possibile questa storia importante.
In un mondo che sempre più prepotentemente mostra l'ipocrisia e l'ignoranza come un valore anzichè una condanna ci sono angeli che in silenzio costruiscono fortificazioni resistenti nel cuore dei bambini che saranno i potenti di domani.
Non farò nomi chi vorrà potrà risalire dalle immagini al chi ma mi soffermo sul PERCHE'!



Quando un bimbo viene portato altrove dalla malattia si può reagire in due modi, abbandonandosi al dolore immenso o prendere quel vortice atroce e trasformarlo in energia pura. La mamma di Massimo ha scelto la seconda via ed insieme ad alcuni angeli, come dicevo, ha dato vita a questa storia per non dimenticare, per dare un senso profondo alla perdita, per aiutare il più possibile chi soffre. 

 LA PRINCIPESSA TIC E IL PIRATA TAC

In collaborazione con ABIO, il ricavato della vendita di questo libro, viene devoluto interamente all'associazione per il bambino in ospedale di Udine, per la realizzazione di progetti funzionali all'utilizzo, con la maggior limitazione di traumi possibile, per i piccoli malati che si debbono sottoporre alla Tomografia Assiale Compiuterizzata, un enorme magnete rumoroso che richiede che il bimbo sia solo, vigile ma tranquillo per fornire una diagnostica efficace. 


venerdì 7 febbraio 2020

EQUILIBRIO

Marco Mansutti Photo
Placida acqua di vita sorgente
assisti allo spettacolo
della dea che tutto crea e tutto inghiotte.
Meccanismo perfetto
dei corpi forgiati
da mille errori,
disegni, progetti infallibili
che noi stolti, ciechi, presuntuosi
chiamiamo evoluzione.
Ignoranti ed empi di illusione,
presumiamo di aver in
pugno la natura,
dimentichi che di solo equilibrio
lei si ciba.

                             Fabia Romano

mercoledì 29 gennaio 2020

BEATRICE CEPELLOTTI

Un incontro casuale ed al contempo entusiasmante quello con Beatrice Cepellotti. Iniziato con un incontro artistico e poi evoluto con uno personale. Energia, passione, una meraviglia infantile delicata consevata nel suo io presente. Le sue tele sono sogni, sogni ad occhi aperti, quelli che ci scoprono imbambolati con un sorriso in volto che hanno la dolcezza del ricordo e la magia del desiderio realizzato nel futuro. Guardo i suoi lavori e penso a Chagall. I suo personaggi fluttuano, si incontrano con i simbolismi del concetto e con l'espressione comuticativa del colore e della materia. Esplode l'idea sui suoi supporti così come esplode il colore nello spazio mentre lei lavora. Riconsco delicatezza, profondità e tanta tanta emotività nelle opere. La sua storia artistica è pregna di profondi insegnamenti e notevoli successi. Ogni segno è giustificato, ogni elemento pensato e strutturato nulla è casuale anche se appare caotico, caotico come l'animo umano mosso nel sentimento.





PROSSIMI EVENTI

martedì 28 gennaio 2020

IL SPIRT - LO SPIRITO

Il spirt                                               (L'anima)

La plombe dal cûr                             (la caduta del cuore)
a fas gnot tal dì                                  (rende scuro il giorno)
a fas scûr tal pinsîr.                            (rende neri i pensieri)
Une man dal cîl                                  (una mano dal cielo.)
Un suspîr d’amôr                                (Un sospiro d'amore)
di chel che un timp pasât                    (di colui che un tempo passato)
al jere cun me.                                    (era con me.)
La lune si impie                                  (La luna si accende)
al torne il lusôr                                   (ritorna la luce)
al torne il biel da vite                         (ritorna la gioia di vivere)
il nul al sparis dal cîl, dal cûr.            (la nube scompare dal cielo, dal cuore).

                       Fabia Romano


Foto di Anna Ciulla 

giovedì 9 gennaio 2020

FRANCESCO BORZANI

Incontrai Borzani alcuni anni fa in un bar; all'epoca prendevo ancora il caffè dolce e nel momento in cui la mia attenzione si dedicò al distributore delle bustine di zucchero, Cupido colpìo il mio cuore con uno dei suoi dardi. Fu subito amore. Pochi giorni dopo a Maiano vidi una sua personale, lui era presente ed ebbi modo di scambiaci due parole. "Giocare con la materia ed il colore mi appassiona" queste sono le parole che usò per descrivere la sua opera. Nel tempo ho continuato a seguire il suo lavoro, la ricerca, l'innovazione ed allo stesso tempo la coerenza. Borzani si riconosce, è una mano pulita che appiattisce l'immagine e la sviluppa nel tridimensionale con il supporto. Smonta la logica grafica della propettiva per impossessarsi dello spazio reale e renderlo parte dell'opera stessa. Guardo i sui dipinti e resto sospesa in un mondo silente, pervaso da un senso di quiete e beatitudine profonda.
Artista, grafico e fotografo esprime la propria creatività conferendo in qualunque contesto la propria eleganza, linearità e raffinatezza.


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