martedì 24 marzo 2020

GEMONA UNA FENICE CHE RISORGE DALLE SUE ROVINE

foto dalla rete
Sono le 21:00 del 6 Maggio 1976 tra pochi secondi la terra comincerà a gridare, a gemere, a tremare rivoltando le sue viscere, la paura esplderà nell'animo delle persone, i muri cominceranno a cadere. E' iniziato il cambiamento, la trasformazione di una comunità ferita, straziata nel profondo che improvvisamente ricorda la sua storia gloriosa, la potenza ed il coraggio e mattone su mattone, pietra su pietra ricostruisce un borgo ed un'identità.
Anna Ciulla Photo
Oggi Gemona del Friuli risplende. Scalpita, freme, vive e gioisce di mille e più attività.

Lustro le danno le iniziative legate allo sport come il progetto Sportland con un gioiello come i mondiali di parapendio 2020 in programma.
La Glemmy '50 festival è una maratona estiva di eventi legati al mondo vintage, alle vespa, alla musica e non solo.

Il territorio è ricco di storia, tradizione, enogastonomia e di spiritualità.

Il rosone del Duomo è realizzato con una tecnica di pietra ritorta che obbliga a fare tre giri completi dell'intero disegno del opera stessa per poter ritornare al punto di partenza. Un simbolismo che evoca gli antichissimi legami con i rituali della chiesa di Alessandria e la Pasqua friulana che vede le sue radici nel paganesimo e nel mito di Galahad/Cristoforo.

Importante è il nuovo cammino di Sant'Antonio da Padova. Un percorso che si snoda su circa 170 Km e attraversa la pedemontana per giungere alla basilica del Santo.

Gemona ed il suo santuario, il più antico del mondo dedicato a Sant'Antonio sono il logico punto di partenza verso una nuova direttrice del ritrovamento di se stessi e della meditazione.






Il territorio è attivo anche nel sociale come l'attività della prima pro loco fondata già nel 1903.

Altre importanti info si possono reperire presso l'ufficio turistico

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